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Il territorio gestito e il contesto di riferimento.

Ultima modifica 21 maggio 2022

Il perimetro amministrativo della gestione del Servizio Idrico Integrato ricomprende i Comuni facenti parte dell’A.T.O. n. 1 Lazio Nord - Viterbo:

BOLSENA 6

Panorama Lago di Bolsena

Acquapendente, Arlena di Castro, Bagnoregio, Barbarano Romano, Bassano in Teverina, Bassano Romano, Blera, Bolsena, Bomarzo, Calcata, Canepina, Canino, Capodimonte, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel Sant’EIia, Castiglione in Teverina, Celleno, Cellere, Civita Castellana, Civitella d'Agliano, Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Farnese, Gallese, Gradoli, Graffignano, Grotte di Castro, Ischia di Castro, Latera, Lubriano, Magliano Romano Marta, Mazzano Romano, Montalto di Castro, Monteromano, Montefiascone, Monterosi, Nepi, Onano, Orte, Piansano, Proceno, Ronciglione, S. Lorenzo Nuovo, Soriano nel Cimino, Sutri, Tarquinia, Tessennano, Tuscania, Valentano, Vallerano, Vasanello, Vetralla, Vignanello, Villa San Giovanni in Tuscia, Viterbo e Vitorchiano.

 L'A.T.O. comprende una popolazione di 322.501 abitanti su un teritorio con una superficie di 3.644,12 Kmq.

Il territorio dell’ATO n. 1 Lazio Nord Viterbo  è il risulato, nella sua massima parte, dell’attività esplosiva di tre importanti complessi vulcanici:

  • quello vulsino, il più settentrionale e dominato al centro da una vasta depressione lacustre di Bolsena;
  • quello vicano, con al centro il Lago di Vico;
  • quello cimino, subito a sud/est del capoluogo.

Può essere geomorfologicamente suddiviso in tre macro zone:

 

Occidentale, comprendente la Maremma Laziale, in cui si rinvengono in prevalenza terreni di origine sedimentaria costituiti da argille.

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La Maremma Laziale

 

Orientale, corrispondente al territorio sulla sponda destra del Fiume Tevere, che è interessato da argille e sabbie marine.

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Il Fiume Tevere

Centrale, comprendente le zone dei Monti Cimini e Vulsini, che è la più estesa ed in cui si rinvengono le formazioni vulcaniche dei complessi Cimino, Vicano e Vulsino.

FAGGETA

I Monti Cimini

Nel territorio, oltre ai due importanti laghi, di Vico e di Bolsena, sono presenti diversi corsi d’acqua: sul lato orientale degni di nota sono il Fiume Treia e i tributari di destra del Fiume Tevere, tra cui il tratto intermedio del Fiume Paglia; tra quelli della fascia occidentale da segnalare il Torrente Arrone, il Fiume Mignone, il Fiume Marta e il tratto terminale del Fiume Fiora, che sboccano nel Mar Tirreno.

LAGO DI VICO

  • Riserva Naturale del Lago di Vico
  • Riserva Naturale Regionale Monte Rufeno
  • Parco Regionale Suburbano Marturanum
  • Riserva Naturale Selva del Lamone.
  • Riserva Naturale di Tuscania
  • Riserva Naturale Monte Casoli di Bomarzo
  • Parco regionale suburbano Valle del Treia
  • Riserva naturale di popolamento animale Saline di Tarquinia
  • Parco Urbano Antichissima Città di Sutri
  • Oasi di Vulci

L’ATO n. 1 Lazio Nord Viterbo ai sensi dell’art. 19 della L.R. 6/96 risulta individuato tra gli ATO strutturalmente più deboli sotto il profilo delle emergenze ambientali, stante la particolare orografia del territorio, che comporta grande dispendi energetici per la veicolazione dei flussi idrici in adduzione, nonché la rilevante problematica attinente la presenza nelle acque destinate al prelievo idropotabile di concentrazioni superiori ai limiti consentiti di elementi naturali minerali quali arsenico e fluoruri.

Il territorio dell’A.T.O. n. 1 Lazio Nord Viterbo è ricco di acque ma la sua natura geologica, a prevalente matrice vulcanica, determina concentrazioni di Arsenico e Fluoruri non compatibili con le caratteristiche di potabilità dettate dal D.lgs. 31/2001. Criticità emersa, però, solo allo scadere dei termini per la messa in conformità (25/12/2003) allorquando gli Enti preposti ai controlli (ASL e ARPA Lazio) hanno significato che i dati di concentrazioni fino allora registrati come non determinabili (N.D.), attraverso l’applicazione di mirate metodiche di campionamento e una diversa taratura degli strumenti di misura ai nuovi standard entrati in vigore, mostravano un largo e diffuso superamento delle concentrazioni di Arsenico e, in minor parte, di Fluoruri.